Questa serie fotografica esplora i margini silenziosi del nostro vivere quotidiano: oggetti dimenticati, luoghi trascurati, frammenti di esistenze passate che si fanno, paradossalmente, simboli di un’estetica involontaria. In un mondo in cui tutto è consumo e sostituzione, ciò che viene abbandonato diventa specchio del nostro tempo, testimone muto di una civiltà che produce per scartare. Con uno sguardo ironico e insieme poetico, mi avvicino a questi resti come farebbe un bambino-artista: senza pregiudizio, con meraviglia. Le immagini trasformano il degrado in installazione, l’inutilità in narrazione, il rifiuto in riflessione.
L’Abbandono è un invito a guardare oltre il primo sguardo, a cercare un senso nascosto dove tutto sembra perduto.