Chiaroscuro è una riflessione visiva e intima sul confine tra luce e tenebra, tra presenza e assenza, tra ciò che è visibile e ciò che resta solo nel ricordo. Nata come possibile prosecuzione del progetto Koimêtêrion, questa serie si distingue per il suo carattere più meditativo che narrativo: è un momento sospeso, un’indagine luminosa sull’ombra, sulla memoria e sulla spiritualità dei luoghi. Le fotografie, realizzate nel suggestivo Cimitero Monumentale di Staglieno in poco più di due ore, si articolano come un percorso interiore, dove la luce diventa filtro espressivo e l’ombra un invito al silenzio, alla contemplazione.

Le tombe, spogliate di retorica, diventano forme, superfici, presenze sospese: oggetti che assumono valore solo se colmati dalla nostra memoria e affetto. La citazione di Ungaretti – “La forma è contraddizione tra pieno e vuoto, luce e oscurità” – diventa il principio guida di questa serie che non cerca risposte ma vibrazioni, visioni, emozioni.

Chiaroscuro non è un progetto finito, ma un attraversamento poetico, un’esplorazione visiva dell’anima e del tempo, una carezza fotografica sulla soglia dell’assenza.